Infiltrazioni con acido cortisone ecoguidate all'anca

che cosa sono?

Le infiltrazioni all’anca sono procedure mediche che prevedono l’iniezione di specifici farmaci o sostanze all’interno dell’articolazione coxo-femorale. Tra le sostanze comunemente utilizzate rientra anche il cortisone.

Queste infiltrazioni mirano a fornire sollievo e migliorare la funzionalità dell’articolazione dell’anca, soprattutto in presenza di patologie come l’artrosi o altre condizioni infiammatorie. Le infiltrazioni di cortisone sono utilizzate nel trattamento conservativo di patologie articolari che riconoscono una componente infiammatoria.

CI sono delle indicazioni per questo tipo di infiltrazioni?

In base all’effetto desiderato e alla patologia che colpisce il paziente, è possibile selezionare il tipo di cortisone da utilizzare. Esistono corticosteroidi ad azione rapida e di breve durata, indicati per trattare patologie acute in cui si desidera un effetto immediato. Al contrario, ci sono corticosteroidi ad azione più lenta ma prolungata, preferibili per trattare patologie croniche.
Indipendentemente dal corticosteroide scelto, il principio attivo viene generalmente somministrato insieme a un anestetico locale, solitamente la lidocaina.
Lo schema terapeutico varia in base al tipo e alla gravità della patologia. Un approccio standard prevede l’infiltrazione a settimana per un numero variabile di volte (da tre a cinque).
Tuttavia, a causa dei possibili effetti collaterali, spesso è consigliabile non superare le 3-4 infiltrazioni all’anno, con almeno un mese di intervallo tra ciascuna di esse.                                                                   
L’effetto antinfiammatorio e immunosoppressore del cortisone contribuisce a fornire sollievo dal dolore e a ridurre i versamenti articolari nella fase acuta della patologia.

Come avviene l'infiltrazione?

La procedura di trattamento è ben pianificata per garantire la sicurezza e il comfort del paziente. Ecco le diversi fasi del procedimento:

  • Inizialmente, viene eseguita un’ecografia nella zona da trattare per identificare il punto di accesso e localizzare il fascio vascolo-nervoso mediale.

  • La sonda ecografica e la cute del paziente vengono adeguatamente disinfettate per evitare infezioni e assicurare un ambiente sterile.

  • Vengono preparate con attenzione le siringhe, l’ago e il gel sterile, insieme ai guanti sterili per garantire un ambiente di lavoro igienico e sicuro.

  • Utilizzando l’ecografia in tempo reale per monitorare costantemente il posizionamento dell’ago, questo viene inserito con cura fino a raggiungere l’articolazione interessata.

  • Una volta raggiunta l’articolazione, viene iniettato il farmaco necessario per il trattamento.

  • Terminata l’iniezione, l’ago viene delicatamente rimosso e la zona viene nuovamente disinfettata per prevenire infezioni.

  • Per completare il procedimento, viene applicato un cerotto sulla zona trattata per proteggere la pelle e favorire la guarigione.

  • La procedura è estremamente rapida, richiedendo approssimativamente 10 minuti. Inoltre, poiché non si utilizzano anestetici sistemici, il paziente può camminare immediatamente dopo il trattamento, garantendo una rapida ripresa.

Perchè scegliere le infiltrazioni a base di cortisone?

Il cortisone viene impiegato in circostanze specifiche, ad esempio nei casi di pazienti anziani affetti da artrosi avanzata che preferiscono evitare l’intervento chirurgico o quando si riscontrano articolazioni particolarmente infiammate. Il potente effetto antinfiammatorio ed immunosoppressore del cortisone contribuisce a dare sollievo da dolore e versamenti articolari nella fase acuta della patologia, fornendo un importante supporto terapeutico in queste situazioni specifiche.

Tutte le infiltrazioni, che includono cortisone, acido ialuronico e PRP (plasma ricco di piastrine), possono essere eseguite in regime ambulatoriale. Ciò significa che non è necessario un ricovero ospedaliero, poiché le procedure possono essere eseguite presso lo studio medico o il centro ambulatoriale. Questo è vantaggioso per il paziente, poiché riduce la necessità di un’ospedalizzazione e permette una più rapida ripresa delle attività quotidiane dopo l’infiltrazione.

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